Festa Nazionale del Tricolore
Il 7 gennaio 2025 è stata celebrata la Festa Nazionale del Tricolore, per ricordare la storia e la nascita della bandiera italiana ed è stato precisamente il 228 anniversario della nascita del tricolore.
La Festa del Tricolore, ufficialmente Giornata nazionale della bandiera o Giornata Tricolore, istituita dalla legge n. 671 del 31 dicembre 1996, è una giornata celebrativa nazionale italiana creata per ricordare la nascita della bandiera d'Italia. Si festeggia ogni anno il 7 gennaio, con le celebrazioni ufficiali che avvengono a Reggio Emilia, città dove venne approvata per la prima volta l'adozione del Tricolore da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana.
Il Tricolore nasce infatti a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797 con il Parlamento della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato Giuseppe Compagnoni, illuminista e consigliere della Repubblica Cispadana vicino alle idee giacobine, che assunse il tricolore a imitazione dei primi ideali della Rivoluzione Francese, sostituendo al blu della bandiera d’oltralpe il verde – simbolo dei diritti naturali di uguaglianza – adottato solo nei primi giorni dopo la presa della Bastiglia a Parigi e poi abbandonato.
I tre colori furono scelti dunque come simbolo rispettivamente di speranza di libertà (liberté), fede (egalité) e amor di patria (fraternité) riferendosi a quelli della bandiera francese.
I tre colori nazionali italiani comparvero per la prima volta a Genova il 21 agosto 1789 sulla coccarda italiana tricolore, circa un mese dopo lo scoppio della Rivoluzione francese; l'11 ottobre 1796 furono utilizzati per la prima volta a Milano su uno stendardo militare; ma fu il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia, per la prima volta, che il Tricolore venne adottato ufficialmente da uno Stato italiano sovrano. A suggerire l'adozione di una bandiera verde, bianca e rossa fu Giuseppe Compagnoni, che per tale motivo è conosciuto come il "Padre del Tricolore"[1]. Nel verbale della riunione del 7 gennaio 1797 - che fu convocata dal comitato fondatore della Repubblica Cispadana e che avvenne in un locale del municipio della città, in seguito ribattezzato Sala del Tricolore - si può leggere:
«[...] Sempre Compagnoni fa mozione che lo stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo Stemma della Sovranità. Decretato [...]»
«[...] Fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Viene decretato. [...]»
«[...] Dietro ad altra mozione di Compagnoni dopo qualche discussione, si decreta che l'Era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno 1797, e che questo si chiami Anno I della Repubblica Cispadana da segnarsi in tutti gli atti pubblici, aggiungendo, se si vuole, l'anno dell'Era volgare. [...]»
Nell'assemblea del 21 gennaio, che fu invece convocata a Modena, l'adozione del Tricolore fu confermata:
«[...] confermando le delibere di precedenti adunanze – decretò vessillo di Stato il Tricolore – per virtù d'uomini e di tempi – fatto simbolo dell'unità indissolubile della Nazione. [...]»
La bandiera della Repubblica Cispadana era a bande orizzontali con il rosso in alto, il bianco al centro e il verde in basso. Al centro era anche presente l'emblema della repubblica, mentre ai lati erano riportate le lettere "R" e "C", iniziali delle due parole che formano il nome della "Repubblica Cispadana"[1]. Le repubbliche Cispadana e Transpadana si fusero qualche mese dopo, dando vita alla Repubblica Cisalpina, il cui Gran Consiglio, l'11 maggio 1798, adottò come bandiera un tricolore a bande verticali senza stemmi, emblemi o lettere[1]:
«[...] la Bandiera della Nazione Cisalpina è formata di tre bande parallele all'asta, verde, la successiva bianca, la terza rossa. L'Asta è similmente tricolorata a spirale, colla punta bianca [...]»
In seguito, la bandiera verde, bianca e rossa è stata adottata da altri due Stati napoleonici: la Repubblica Italiana e il successivo Regno d'Italia. Terminata l'epoca napoleonica, il Tricolore si diffuse come uno dei simboli della lotta risorgimentale; venne infatti adottato dalla Cittadella di Alessandria durante i moti del 1820-1821 e dalla Repubblica Romana nel 1849.
Nel 1860 il Tricolore italiano venne scelto come bandiera nazionale dal Regno delle Due Sicilie, mentre il 17 marzo 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, la bandiera verde, bianca e rossa diventò il vessillo nazionale dell'Italia unita, sebbene non ufficialmente riconosciuta da una legge specifica.
Il riconoscimento si ebbe invece il 12 giugno 1946, grazie ad un decreto legislativo del Presidente del Consiglio, nel quale si adottava ufficialmente il Tricolore come bandiera nazionale della neonata Repubblica Italiana. La decisione fu ratificata il 24 marzo 1947 dall'Assemblea Costituente, che eliminava il simbolo dei Savoia dalla bandiera e decretò, nel contempo, l'inserimento, nell'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana, del seguente testo:
«La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.»
(Articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana)
L'articolo, in questa forma, fu poi ratificato dal Parlamento italiano.
Nel giorno della sua festa ricordiamo alcune curiosità che la riguardano:
- In pochi, ad esempio, sanno che è stato stabilito un protocollo che indica come piegare nel modo giusto la bandiera italiana. Per prima cosa è necessario piegare la banda rossa, poi quella verde a coprire la zona bianca. In seguito bisognerà chiudere la bandiera ulteriormente, coprendo il bianco e il rosso con il verde. Quest’ultimo dovrà essere l’unico colore che si vedrà una volta finito di piegare la bandiera.
I colori della bandiera italiana sono stati stabiliti con precisione nel 2004 quando il Governo ha emanato dei documenti ufficiali in cui sono indicate le sfumature di verde, bianco e rosso che vanno usate per il tricolore. Una scelta fatta dopo che nel 2002 un eurodeputato al Consiglio dell’Unione Europea aveva evidenziato la presenza di una sfumatura di rosso tendente all’arancione nella bandiera italiana. - Simbolo dell’Italia, il Tricolore in realtà non è presente nelle divise della Nazionale di calcio (e in quella di altri sport). Viene invece indicato l’azzurro per indicare gli atleti italiani, questo colore infatti è quello usato nello stemma dei Savoia e, nonostante l’Italia sia ormai da tempo una Repubblica, questa consuetudine non è stata cambiata.
- Le tonalità precise del tricolore sono state stabilite con estrema precisione nel 2006 con la classificazione Pantone.
Troviamo dunque: Verde felce, Bianco brillante, Rosso scarlatto. - Nella bandiera francese da cui quella italiana prese spunto inizialmente i colori erano due, il blu e il rosso che rappresentavano i colori della città di Parigi e le sue milizie che indossavano coccarde rosse e blu; il bianco arrivò successivamente nel marzo 1789 per volere del primo generale della Guardia Nazionale Gilbert Du Motier, Marchese di Lafayette, in occasione di una visita alla guarnigione da parte di Re Luigi XVI. Agli inizi il bianco, il blu e il rosso rappresentavano
rispettivamente la casa reale Borbone, la famiglia dei Capetingi e i Carolingi ma con la rivoluzione, e quindi con il passaggio da monarchia a repubblica, i loro significati cambiarono radicalmente: Bianco: rappresentava i militari (che indossavano una sciarpa bianca), Giovanna D’Arco (la pulzella di Orleans e patrona di Francia) e la Vergine Maria (patrona della Francia cui il Paese era stato consacrato); Blu: è il colore della misericordia e di San Martino, vescovo di Tours, famoso per la storia del mantello tagliato in due e donato ad un povero; Rosso è il colore che faceva riferimento al sangue dei martiri della rivoluzione.
Pubblicato il 07-01-2025